Sulle tracce degli animali
Indici di presenza
La presenza in una determinata zona di una specie animale può essere dedotta, oltre che con l’osservazione diretta, attraverso il rinvenimento delle sue “tracce”. Alcune categorie di animali possono avere una presenza molto rarefatta sul territorio; altri animali hanno comportamenti molto elusivi: questo li rende particolarmente difficili da osservare. Esistono diverse categorie di “segni” lasciati dagli animali determinati dalle loro abitudini e da i loro comportamenti.
La presenza di una specie di animale in un territorio può essere dedotta attraverso il ritrovamento di:
- orme, tracce, piste
- tane, nidi e giacigli
- resti di pasto e segni dovuti alla ricerca del cibo
- ciuffi di pelo e piume impigliati tra i rami o cespugli
- escrementi
- graffi, scortecciature, segni lasciati sugli alberi
Gli indici di presenza possono rivelarsi molto utili se permettono di determinare la presenza di una nuova specie animale (o il suo ritorno) in un territorio prima che questa venga osservata direttamente. Negli scorsi anni, questi “segni” hanno permesso di rivelare il ritorno nella nostra regione di alcuni grandi carnivori: orso, lince, lupo. Tali indici vengono tuttora utilizzati per monitorare la presenza e gli spostamenti di questi animali nel territorio del Friuli Venezia Giulia.
Le impronte
Per orma si intende l’impronta lasciata sul terreno (fango, sabbia, brina, neve) da una singola zampa. Per traccia si intende l’insieme delle orme di tutte le zampe dell’animale. La posizione diversa delle orme nella traccia indica l’andatura dell’animale: passo, trotto, corsa, salto. Per pista si intende la successione delle tracce lasciate lungo un percorso dall’animale nei suoi spostamenti. Una pista può fornire diverse informazioni a chi la osserva; a volte non è solo possibile individuare la specie dell’animale che l’ha lasciata; in alcuni casi si possono anche definire:
- il sesso dell’animale
- l’età approssimativa dell’animale
- la velocità dell’animale
Con l’evoluzione delle specie, gli arti dei mammiferi hanno subito nel tempo modificazioni che li hanno adattati ai diversi tipi di andatura:dall’originario piede plantigrado, lento (dell’orso), derivò quello digitigrado, veloce (della volpe e della lepre), e infine quello ungulatigrado o ungulato, velocissimo (del cervo o del camoscio). Contemporaneamente si ebbe un allungamento proporzionale degli arti.
- I plantigradi camminano appoggiando al terreno l’intera pianta del piede, dotato di cuscinetti plantari, di largo tallone e di cinque dita munite di unghioni.
- I digitigradi camminano poggiando al suolo solo tre dita e non tutta la pianta del piede, hanno cuscinetti plantari, più piccoli e quattro o cinque dita dotate di unghie robuste.
- Gli ungulatigradi a loro volta suddivisi in artiodattili e perissodattili poggiano due dita o una soltanto.
FACEBOOK
facebook.com/dolomitifriulane
TWITTER
twitter.com/parcoDF
INSTAGRAM
instagram.com/dolomitifriulane
N.D.