I rettili e gli anfibi

I rettili e gli anfibi

Nel nord-est d’Italia vivono almeno 19 specie di anfibi, un gruppo di vertebrati molto sensibile ai più diversi stress ambientali legati all’antropizzazione. In Italia sono per la maggior parte fortunatamente protetti.

L’attenzione si sta concentrando su alcuni problemi di tipo conservazionistico perché, nell’ambito dei vertebrati dell’Italia nord-orientale, gli anfibi sono certamente il gruppo più sensibile e a rischio: una particolare attenzione infatti viene posta al monitoraggio e all’approfondimento delle conoscenze distributive, con ricerche particolarmente mirate alla definizione dello status di varie specie rare e sensibili. La creazione, il recupero e il restauro dei biotopi di riproduzione degli anfibi risultano pure attività particolarmente importanti, soprattutto se realizzate con interventi strutturali, che vadano oltre le operazioni di emergenza gestite da varie associazioni di volontariato. Questa complessa attività è affiancata dalla creazione di nuovi biotopi riproduttivi per le locali comunità di anfibi sia in alcune zone prealpine, sia in aree di pianura.

Lo stato di conservazione di questa classe di animali è piuttosto buono e non mostra variazioni di rilievo; fra le emergenze c’è la rarefazione di certe specie praticole legate alla landa carsica, un ambiente in rapida fase di scomparsa per via dell’abbandono di molte pratiche tradizionali quali la pastorizia e la ceduazione di sussistenza.

ROSPO COMUNE

Di grande taglia (maschi 5-7 centimetri, femmine 7-12), il rospo comune ha due grosse ghiandole parotoidi dietro agli occhi, posteriormente divaricate. Il suo colore dorsale è bruno ocraceo con macchie e screziature bruno nerastre, ventre bianco- giallastro, occhi con iride arancio e pupilla orizzontalmente allungata. La pelle è molto coriacea e ricoperta di cospicue verruche spinescenti (femmine) o quasi lisce (maschi). Girini piccoli e neri, giovani neometamorfosati piccolissimi, di 5-6 millimetri.

SALAMANDRA PEZZATA

Urodelo terricolo di grande taglia, si riconosce per il cospicuo sistema di macchie gialle o ranciate che ricopre il suo corpo, lucido e di colore nero. Gli esemplari più anziani di questa specie possono facilmente superare la quindicina di centimetri di lunghezza totale. Dietro alla nuca questa salamandra presenta due grosse ghiandole parotoidi, spesso macchiate di giallo, ed ha una sezione caudale tondeggiante.

RANA AGILE

Rana rossa di medie dimensioni, di rado supera i 6 centimetri di lunghezza totale. Il ventre e la gola sono sempre bianchi, a volte con una leggera punteggiatura o marmoreggiatura poco marcata sulle mandibole. Le zampe posteriori sono molto lunghe con l’inguine soffuso di giallo limone. Colorazione dorsale variabile spesso grigio ferro-brunastra più o meno macchiata di nero.

ORBETTINO

Piccolo sauro privo di zampe, può sfiorare i 50 centimetri di lunghezza totale ed ha un tipico aspetto serpentiforme. Di colore ocra-brunastro chiaro talora punteggiato di blu (maschi), può essere fortemente striato di nero (femmine giovani). La specie ha un aspetto lucente ed una consistenza particolarmente rigida. Le sue sottili e larghe squame sono infatti acorate a rigide placche ossee cutanee /osteodermi e sono fortemente sovrapposte, formando una sottile ed elastica corazza cutanea.

RAMARRO OCCIDENTALE

Lucertola di grandi dimensioni può sfiorare i 40 centimetri di lunghezza complessiva. La sua colorazione dorsale varia fra il verde brillante e il bruno verdastro, talora con due evidenti strie dorsolaterali (femmine e giovani). Le parti ventrali sono gialle, la gola azzurrastra o blu elettrico (maschi in amore). Soggetti giovani nocciola chiaro con ventre e fianchi giallo-verdastri, neonati con la gola giallo brillante.

VIPERA DAL CORNO

Serpente di discreta taglia, raramente supera gli 80 centimetri di lunghezza totale. La specie ha pupilla verticalmente ellittica, il dorso coperto da squame fortemente carenate e la testa protetta da squame piccole di forma irregolare. La vipera dal corno porta sul muso una evidente protuberanza molle alta 3-4 millimetri, da cui deriva il suo nome. Dominata da tinte grigio-perlaceo o brunastre, è percorsa da una greca dorsale costituita da rombi regolari interconnessi tramite gli angoli maggiori. I maschi sono molto contrastati, le femmine meno e in molti casi si riconoscono per la forte riduzione della greca dorsale.