Forra dei torrenti Molassa ed Alba

Forra dei torrenti Molassa ed Alba

Con questa denominazione viene indicato il tratto terminale dei corsi dei torrenti Molassa e Alba prima della loro immissione nel torrente Cellina. L’evoluzione del reticolo idrografico, con l’approfondimento del corso del torrente Cellina, ha richiamato a sua volta i suoi tributari di sinistra costringendoli ad incidere profondamente le rocce calcaree. Ciò ha determinato in un tratto relativamente breve singolari peculiarità morfologiche.

• Ubicazione: Località Ponte Molassa, Andreis e Barcis (Pordenone).

• Grado d’interesse: regionale.

• Interesse scientifico: geomorfologia.

• Accessibilità: una strada asfaltata percorre le forre dei torrenti Alba e Molassa; l’accesso in automobile è consentito fino alla confluenza dei due torrenti. La prosecuzione, a piedi o in bicicletta, lungo la strada nella forra del Molassa è regolamentata.

DESCRIZIONE 

(a cura di Santo Gerdol)

Le forre dei torrenti Molassa e Alba confluiscono in prossimità dell’osteria Molassa. Il tratto all’interno del perimetro della Riserva Naturale Forra del Cellina è quello dove più marcata si manifesta l’azione di erosione fluviale.

Le due gole si approfondiscono nei livelli dei Calcari di Monte Cavallo e dei Calcari di Andreis (Cretacico superiore – Paleocene).

Il torrente Molassa trae origine dalle pendici del Monte Resettum e si sviluppa per circa 8 km con direzione Nord-Sud; il tratto profondamente inciso è quello terminale e presenta uno sviluppo di poco più di 700 m. Il torrente Alba nasce dalla Forcella di Pala Barzana e attraversa la conca di Andreis con andamento Est-Ovest prima di confluire nel Molassa attraverso una strettissima gola.

Riguardo la peculiarità delle morfologie fluviali nelle forre è significativa la descrizione che S. Zenari propone nel 1925: “…finché giunge a ridosso della catena cretacea, nella quale si addentra trasformandosi in una forra strettissima, tanto che le accentuate asperità delle opposte pareti, dovute alla sovrapposizione e fusione di numerose marmitte torrenziali, in certi punti sembrano quasi toccarsi. Entro quest’orrida gola il Molassa riceve il contributo del torrente Alba, suo affluente di sinistra, che lo fa deviare bruscamente verso SudOvest, poco prima della confluenza colla valle principale, pure assai angusta”.

Le pareti delle strettissime forre dei due torrenti in talune situazioni corrispondono a piani di frattura verticali completamente levigati dall’azione erosiva fluviale. Si riconoscono numerose marmitte d’erosione, distribuite a quote differenti ad indicare l’evoluzione del reticolo idrografico con il progressivo abbassamento della quota di base (confluenza con il Cellina). A tale riguardo sono presenti altre testimonianze di un’antica idrografia lungo la fascia tra Barcis e Andreis. Sono riconoscibili paleoalvei sospesi e depositi alluvionali a quote più elevate rispetto ai livelli degli attuali corsi d’acqua.

• Bibliografia essenziale:

  • AA.VV., Riserva naturale forra del Cellina. CD-ROM a cura della Cooperativa STAF Barcis, Parco Naturale Dolomiti Friulane, 2008.
  • Cossutta A., Mian E., Toniello V., Riva A. Carpené B., Stoch F. & Governatori G., Riserva naturale forra del Cellina. Parco Naturale Dolomiti Friulane, 2007.
  • Zenari S., Studio geo-idrologico del bacino del Cellina. Padova, 1925.