Laste di San Daniele

Laste di San Daniele

All’interesse scientifico del fenomeno di erosione selettiva che ha permesso di isolare le lastre di calcare rosato, si sommano quello estetico, connesso alla loro spettacolare esposizione ed estensione, e l’estrema didatticità dell’affioramento.

• Ubicazione: Monte Borgà, Erto e Casso (Pordenone).

• Grado d’interesse: nazionale.

• Interesse scientifico: geomorfologia, geologia stratigrafica.

• Accessibilità: la difficoltà nel raggiungere il sito a piedi è dovuta al dislivello (circa 1400 metri da Erto) e alla lunghezza del percorso lungo i sentieri CAI 381 e 372. A quota 1610 metri si lascia il sentiero CAI 381 e si sale a destra (CAI 372) fino alla cresta tra il Monte Piave ed il Monte Sterpezza.

DESCRIZIONE 

(a cura di Giuseppe Muscio e Ivo Pecile)

Le “Laste di San Daniele” costituiscono una delle attrattive principali per il visitatore che da Erto sale al gruppo del Monte Borgà. Situati sul crinale tra il Monte Piave ed il Monte Sterpezza, i Libri di San Daniele si presentano all’escursionista come grandi “pagine” di roccia accatastate le une sulle altre e caratterizzate da una innaturale e intrigante geometria che le fa assomigliare a veri e propri volumi pietrificati. La posizione degli strati/pagine – a volte appoggiati gli uni sugli altri a volte di fianco – rende l’idea di libri aperti e fornisce interessanti informazioni sulla loro natura ed origine.

Nelle Dolomiti Friulane sono presenti calcari selciferi, calcari marnosi di colore chiaro, calcari nodulari e brecce (Calcare di Soccher del Giurassico inferiore – Cretacico) depositati sul fondo della scarpata che raccordava la Piattaforma Friulana al Bacino Bellunese, a centinaia di metri di profondità; affiorano soprattutto nella parte Sudoccidentale del Parco. Nella parte inferiore della successione si trovano calcari nodulari (in facies di Rosso Ammonitico), che costituiscono, tra l’altro, i Libri di San Daniele, che tanto colpiscono l’immaginazione.

Hanno in generale una giacitura orizzontale e hanno subito una forte erosione soprattutto per quanto riguarda i livelli di argilla rossastra posti tra i più resistenti strati di calcare nodulare. La differente resistenza all’erosione delle due litologie ha portato all’isolamento delle lastre di calcare nodulare rosato. 

• Bibliografia essenziale:

  • Costacurta R., Grandesso P., Massari F. & Medizza F., Il Giurese Superiore-Cretacico della regione compresa tra Casso e Claut (Prealpi Carniche Occ.). Trento, 1979.
  • Gnaccolini M., Sedimentologia del Calcare di Soccher nella regione compresa tra la valle del T. Vajont (Pordenone) e l’Alpago (Belluno). Milano,1968.
  • Grandesso P., Stefani C. & Poli M.E., Itinerario 3, seconda parte. In: Guide Geologiche Regionali – Volume 9. Milano, 2002.
  • Leonardi P., Le Dolomiti. Geologia dei monti fra Isarco e Piave. Trento, 1967.
  • Scortegagna U. & Zanetti M., Escursioni nel Parco Naturale Dolomiti Friulane. Verona, 1996.